Il Pattinaggio - corsa
 
Inizia negli anni 20 del secolo appena trascorso l'avventura del pattinaggio da corsa a Siena: in un cortile di Via Camollia, accanto alla chiesa della Magione.Motivi di sicurezza avevano suggerito alle autorità municipali l'emissione di ordinanze che vietavano di pattinare per strada: e tuttavia proprio la strada fu la prima palestra dei pattinatori senesi.Alla Mens Sana, nel 1928, nasce la sezione pattinaggio, e nel 1935 quella di pattinaggio - corsa.
Ci si allenava sulla Cassia, da Via Piccolomini a Monteroni o intorno ai giardini della Lizza,e solo negli orari stabiliti dal Comune, la mattina presto  o la sera tardi.
Eppure, nonostante la scarsità di risorse e strutture, quelli immediatamente precedenti la guerra furono anni d'oro per il rotellismo senese, anni nei quali Engels Lombardi, Alfredo Vanni,Oreste Ceccotti, Olinto Vanni ed altri conseguono in questo periodo straordinari successi:1934 - Alfredo Vanni è campione centromeridionale e primatista europeo sui 25 Km; 1937 - veste la maglia azzurra ai campionati del mondo; 1938 - Engels Lambardi vince il titolo italiano giovanile nei 20.000 metri; 1939 - la Mens Sana vince il campionato italiano di pattinaggio a rotelle su strada e pista.
La guerra interrompe le attività. Successivamente, Ilio Lucchesi, Bruno Tiezzi,
Camaiani e Maria Perucatti arrivano a ricoprire cariche importanti negli organi
direttivi del rotellismo senese e nazionale; Engels Lombardi diverrà uno stimato giudice e direttore di gara.Tra alterne fortune si giunge agli inizi degli anni '70 quando sotto la regia di Bruno Tiezzi una straordinaria atleta vince il suo primo titolo italiano: inizia l'era di Laura Perinti, che in una lunga e gloriosa carriera vincerà 16 titoli italiani, 17 europei e 9 mondiali, sia su pista che su strada.La Perinti si ritira nel 1986, al collo il suo ultimo mondiale, vinto nello stesso anno in Australia.
 Negli ultimi anni la città si è dotata di tre moderni impianti per il pattinaggio: il Palachigi della Polisportiva Mens Sana e il Palazzetto Engels Lambardi della Colonna di San Marco realizzato dal Comune; infine, la pista in asfalto ricavata all'interno del velo - pattinodromo dell'Acquacalda che, insieme a quella con curve sopraelevate costruita nel 1991, è andata a formare un impianto completo, funzionale, e apprezzato.Ed è proprio su queste piste che Laura Perinti, attuale allenatrice della Mens Sana, allena i campioni di domani.
 La lizza siena anni 20 - big
 
Laura
Partenza 1916 - big
 

Storia del Pattinaggio

Fino al 1992 la specialità del pattinaggio corsa era praticata utilizzando i pattini
a rotelle (in inglese quad skates), ma dall'edizione di Roma 1992 dei Campionati mondiali di pattinaggio di velocità a rotelle (Roller Speed Skating World Championships) si sono abbandonati i quad e le competizioni si sono disputate
con i pattini in linea (in inglese in-line skates o rollerblade) .
Di seguito si riassumono tutte le specialità che assegnano titoli (le stesse specialità sia maschili che femminili) ai campionati mondiali, sia su strada
(road) che su pista (track). L'evento si disputa nello stesso periodo e nella
stessa ùlocalità, salvo in rare eccezioni come ad esempio avvennne nel 1996
in Italia allorché le prove su strada vennero disputate a Padova e quelle su
pista a Scaltenigo.
1743: Prima apparizione di pattini a rotelle durante un'esibizione su un
 palco londinese. L'inventore di questi pattini si è perso nella storia.
 
1760: Invenzione dei pattini a rotelle da parte di John Joseph Merlin,
che realizzo una versione primitiva dei pattini in linea con delle ruote
in metallo.
 
1819: Primo progetto brevettato di un pattino a rotelle, in Francia ad
opera di M. Petitbled.
Questi pattini erano molto simili agli odierni pattini in linea, ma non erano
molto manovrabili, consentendo solo il movimento rettilineo e delle curve
ad ampio raggio.
Per tutto il XIX Secolo gli inventori continuarono nel migliorare la
progettazione dei pattini.
 
1863: Il pattino con le quattro ruote disposte a coppie, fu per la prima volta
creato a New York da James Leonard Plimpton nel tentativo di migliorare
uno dei suoi precedenti progetti. Il pattino si appoggiava su un sistema a
perno che usava un cuscinetto di gomma, il quale consentiva al pattinatore
di curvare semplicemente piegandosi di lato. Fu un enorme successo,
tanto da portare all'apertura della prima pista da pattinaggio nel 1866 a
Newport, Rhode Island
con l'aiuto di Plimpton. Il progetto del pattino quad consentì curve più facili
e maggior manovrabilità, imponendolo come dominatore del mercato
per più di un secolo.
 
1876: William Brown a Birmingham in Inghilterra brevettò il suo progetto
per le rotelle. I suoi sforzi erano diretti a rendere indipendenti le coppie
di ruote dall'asse che le congiungeva. Brown lavorò a stretto contatto
con Joseph Henry Hughes, detentore del brevetto dei cuscinetti a sfera
per le biciclette. Questi due uomini sono perciò i creatori delle moderne
ruote da pattinaggio e da skateboard. Questo fu sicuramente il più
importante passo in avanti nell'utilizzo dei pattini come un piacevole passatempo.
 
1876: Viene brevettato il freno a tampone. Questo permise di fermarsi rapidamente semplicemente premendo la punta del pattino contro l'asfalto.
Il freno a tampone è utilizzato tuttora sui pattini artistici e su quelli in linea, anche se posizionato sul tacco.
 
1880: I pattini venivano prodotti in massa in America. Fu il primo di
molti boom dello sport.
 
1884: Levant M Richardson brevettò l'utilizzo di cuscinetti a sfera in
acciaio per ridurre l'attrito, consentendo il raggiungimento di velocità
maggiori con minor sforzo. Il design del pattino artistico restò
praticamente immutato, e rimase il modello di riferimento fino alla
fine del XX Secolo.
 
1979: Scott Olson e Brennan Olson di Minneapolis, Minnesota incapparono
in un paio di pattini in linea creati negli anni sessanta dalla
Chicago Roller Skate Company e, intuendo le potenzialità per allenarsi
a hockey senza il ghiaccio, riprogettarono i pattini utilizzando materiali
moderni e una scarpa da hockey. Un paio di anni dopo Scott Olson
iniziò a pubblicizzare i pattini e diede vita all'azienda Rollerblade Inc.
 
Verso la fine degli anni ottanta e all'inizio dei novanta, i pattini Rollerblade
si rivelarono così ben riusciti da ispirare altre marche a realizzare
dei modelli simili e il pattinaggio in linea divenne più popolare di quello tradizionale. Il termine Rollerblade entrò nel gergo comune, tanto da
arrivare ad indicare i pattini in linea, un po' come avvenne ad esempio
per lo scotch.
 
Durante il periodo iniziale la scarpetta era normalmente di plastica
rigida, simile agli scarponi da sci. Verso il 1995 la scarpetta morbida fece
la sua comparsa, e aiutò a promuovere l'utilizzo del pattino come
strumento per il fitness. Nei primi anni 2000 l'uso della scarpetta rigida
fu relegato a discipline più particolari, come l'aggressive o il freestyle.

 

Il pattinaggio di velocità in linea è uno sport individuale, nel quale
si utilizzano i cosiddetti pattini da corsa. Essi sono costituiti da una scarpina,
in genere costituita da uno scafo in carbonio rivestito da una tomaia fin
sotto la caviglia, una piastra ultra-leggera (solitamente in lega di alluminio e titanio-magnesio), nella quale attraverso dei perni vengono fissate le ruote.
Nel pattinaggio corsa si è divisi in base al sesso e all'età come nell'atletica.
Le tipologie di gara sono svariate ma in parole povere, vince chi arriva
primo al traguardo, nel caso di gare di resistenza o brevi distanze in linea,
oppure chi impiega minor tempo per compiere una determinata distanza
nel caso delle gare a cronometro.